Privacy e il caso Facebook 1

Privacy e il caso Facebook

“La multa da 5 miliardi di dollari imposta a Facebook, deve far pensare all’importanza di una raccolta e di un utilizzo responsabile dei dati. Per le imprese che basano il proprio business sui dati, una buona data governance deve essere integrata nel tessuto aziendale. La creazione di un ruolo di Chief Privacy Officer è un passo nella giusta direzione e garantisce ai clienti che qualcuno sia responsabile della generazione di valore dai dati, facendo in modo che le informazioni sensibili vengano rispettate,” commenta così Fabio Pascali, Country Manager Italia di Veritas Technologies.

“Tuttavia, documentare i possibili rischi per la privacy potrà avere successo solo se vi sarà maggiore trasparenza sui dati. Mentre le autorità impongono pesanti multe alle aziende che non rispettano queste norme, il costo maggiore per le aziende che non le rispettano potrà essere il danno alla propria reputazione, soprattutto perché i consumatori sono ormai molto sensibili al loro diritto di privacy e ai loro dati. Le imprese devono introdurre misure che dimostrino di proteggere adeguatamente i dati dei consumatori.

Tutte le organizzazioni devono garantire di poter individuare rapidamente i dati personali, rivedere i rischi che essi comportano e garantire che le informazioni sensibili siano gestite e protette in modo adeguato. Devono quindi avere accesso a una tecnologia che consenta loro di localizzare, classificare, proteggere e gestire i dati indipendentemente da dove essi risiedano. In questo modo, le imprese avranno la possibilità di conservare o cancellare i dati in modo sicuro, a seconda dei casi, per instaurare e mantenere un rapporto di fiducia con i clienti, e anche per soddisfare le richieste delle autorità, senza dover sacrificare l’innovazione.”

 

Fabio Pascali, Country Manager Italia di Veritas Technologies

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